martedì 15 gennaio 2013

A proposito di gay, nozze e adozioni





Da pochi giorni si parla ancora di gay e famiglia.
A Parigi si sfila contro nozze e adozioni gay,
mentre la Cassazione afferma che sia un «mero pregiudizio» 
sostenere che «sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino 
il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale». 
Non mi avrebbe stupito un corteo come quello parigino qui in Italia
e una sentenza come quella della Cassazione in un processo francese.
Credo comunque si stia parlando di due cose ben diverse.
Seriamente, che cazzo di problemi vi crea il matrimonio
tra due omosessuali? Saranno fatti loro, no?
Sono persone che hanno diritto ad amarsi, a voler suggellare
col matrimonio il loro rapporto, nonché a godere della protezione
che il matrimonio garantisce a due coniugi.
Tanto si amerebbero lo stesso.
Solo che avrebbero una vita d'inferno burocratico.
Non riconoscerle di fatto è un torto a loro come esseri umani.

L'altra questione, quella veramente spinosa,
quella che coinvolgerebbe ALTRE persone,
 è quella delle adozioni.

La Cassazione ha respinto il ricorso in questione,
 partendo dal presupposto che:
«non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza, 
bensì il mero pregiudizio che sia dannoso 
per l'equilibrato sviluppo del bambino
 il fatto di vivere in una famiglia incentrata 
su una coppia omosessuale».

Come cittadina, come socialista, sono molto soddisfatta,
ma allora, perché non riesco a gioire,
ad essere del tutto convinta che sia la cosa giusta?
Perché ho vissuto con due donne,
madre e figlia, mica una coppia,
e mi è mancato un padre, a casa.
E di pregiudizi ne ho vissuti più del giusto;
e non ho del tutto capito gli effetti dell'aver dormito
con mia madre per anni...sulla mia sessualità.
Di questo ho già parlato altrove.
Probabilmente se non avessi vissuto quei pregiudizi mi sarebbe
rimasta solo la mancanza della figura paterna;
ma non riesco a non immaginare un bambino
che guarda altri bambini, mentre si chiede perché
gli sono toccati due genitori dello stesso sesso.

20 commenti:

UnLupoinToscana ha detto...

Alla fin fine, nonostante l'educazione ricevuta, penso di essere persona di idee piuttosto larghe (e non conta in merito avere un blog maialo). Però è vero riguardo le adozioni degli omosex non mi sento di prendere una posizione definitiva. Ho delle perplessità; anche perchè poi i diritti civili che sempre si citano viaggiano da un lato solo, mentre sarebbe giusto pensare che considerazioni che vadano oltre il proprio rivendicare le libertà di fare o non fare non necessariamente sono esercizio di conservatorismo o mentalità gretta. A volte sono sensibilità, magari diverse, ma non tali di essere infangate con epiteti poco carini. Poi alla fine è sempre alla persona più debole che bisogna avere riguardo. Capisco però che si possa discutere "quale" sia questa persona.

Sexybility ha detto...

Sono proprio d'accordo :)
Per me la persona più debole è quella che non può difendersi dalle scelte degli altri.

kermitilrospo ha detto...

favorevolissimo alle adozioni tra coppie dello stesso sesso: basta che ci sia amore, poi i figli crescono bene.

Anonimo ha detto...

Secondo me un bambino deve avere la figura materna. Per cui una coppia fatta da donne va benissimo, sull'altro tipo ho perplessità

Insight ha detto...

Sai che ho una posizione abbastanza conservatrice su questo per cui non innescherò un dibattito (per quanto qui da te sia sempre tutto molto pacato).
Mi limito semplicemente ad esprimere la mia opinione a bassa voce come se stessimo bevendo un caffè, io, te e gli altri frequentatori.
Se posso essere favorevole ad un'estensione delle garanzie alle coppie omo,chiamiamoli PACS o DICO ma non matrimonio per favore, resto convinto che i figli nascano da uomo e donna. Punto. A mio modesto parere è una linea che non è giusto oltrepassare.
Poi il mio parere non lo ascolterà nessuno e la nostra vecchia società percorrerà un altro gradino sulla scala della decadenza.
Spero di non vederne la fine.

Sexybility ha detto...

Infatti sono due cose diverse, matrimonio e adozioni, ben diverse.
Perché matrimonio no? è questo che mi incuriosisce. si tratta di una cosa religiosa o concettuale?
Insight, lo sai che qui faccio di tutto per non alzare i toni, perché a me interessa il confronto. posso essere in disaccordo con te, ma mi interessa sapere le tue motivazioni, capirle. :)

Heaven ha detto...

Per la prima parte sono d'accordo. E' una cazzata questa cosa di vietare il matrimonio a persone che si amano.
Per quanto riguarda le adozioni invece penso che non credo si tratti di avere due madri o due padri, ma del fatto che un bambino possa crescere amato. Sicuramente il bambino o la bambina chiederà della particolarità della sua famiglia ma se viene cresciuta nel profondo rispetto della sua persona, lasciando inalterate le capacità selettive che userà da grande, allora io dico che va bene. Preferisco questo al vedere tanti bambini da soli in strutture spesso fatiscenti e che rinfacceranno per sempre tutto quell'amore mancato. E' quello che le persone ricordano, tutto il resto è sacrificabile alla causa stessa dell'amore.

Heaven ha detto...

il blog lo trovi qui scusa

Insight ha detto...

Ciao, eccomi.
Credo che spesso nel nome stia l'essenza delle cose.
Non possiamo chiamare automobile un camion anche se ha 4 ruote e si muove.
Per cui il nome matrimonio mi piacerebbe che restasse per uomo e donna mentre le coppie differetni facciano sforzo di fantasia e se ne trovino un altro.

xivia ha detto...

Son daccordo con te. Non metto in dubbio sia meglio una coppia omosessuale di un orfanotrofio, ma l'amore non basta a turare su dei bambini. Io l'ho avuto l'amore, ma mia mamma è mancata presto, mio padre era occupato, e tutto l'amore del mondo ha fatto di me una cazzo di ribelle viziata e frustrata quasi sempre depressa. No. Non basta l'amore

margrant ha detto...

Io ho sposato un canadese e mi sono trasferito in Canada. Il mio compagno e suo fratello (gay anche lui)avevano avuto in affidamento un bambino. per 15 anni e' vissuto con loro e con i rispettivi compagni ovviamente.L'ho conosciuto anni fa al suo matrimonio,perfettamente integrato,felice,eterosessuale etc etc....cresciuto da due gay.E allora? Il problema secondo me non e' l'avere genitori gay, il problema e' vivere in una societa' che li considera diversi.

Sexybility ha detto...

Xivia, sono d'accordo. l'amore non basta. ci vuole pure un contesto favorevole.

Margrant, anche tu dici una cosa giusta. è la società che discrimina. purtroppo è così...ma è anche vero che il bambino stesso si rende conto se c'è qualcosa di diverso nel suo nucle familiare. quello è un dato oggettivo, a prescindere dalla società. se si può "sopravvivere" a questo serenamente allora ne sarei davvero felice e sosterrei in prima persona la causa delle adozioni da parte di omosessuali. ma per la mia esperienza sono portata a credere che non possa esistere una realtà così.

Anonimo ha detto...

Intento si potrebbe cominciare con l'affido e, dopo qualche anno di monitoraggio SERIO, trarre delle conclusioni. Prima ero contrario ma devo dire che adesso, penso non sia sbagliato. Considerate che spessissimio le famiglie cosiddette "normali" sono molto peggio!

Sexybility ha detto...

Già, le famiglie "normali" non sono un'assicurazione. Proprio per niente.
Anche a me piacerebbe si testasse, ma come?

Anonimo ha detto...

beh, intanto l'affido vuol dire ragazzini/e già grandetti/e e quindi in grado di capire. Basterebbe semplicemente attivare sia i giudici che i servizi sociali. Istituzioni già esistenti. Forse non è il massimo ma secondo me potrebbe funzionare.

Bacio

Anonimo ha detto...

Intervengo su affido/adozione: prima di formarmi un'opinione mi sono documentato direttamente tra chi, per mestiere, segue figli di coppie omogenitoriali e... te ve' ho avuto la medesima intuizione della CdS.
Buon blog!

dario ha detto...

Mah, sul fatto che una "corretta" sessualita' dipenda dal fatto che i genitori siano una coppia eterosessuale o omosessuale... mmmh.... non sono d'accordo.
Io, per esempio, sono figlio di genitori di sesso diverso, un po' cattolici, estremamente ed odiosamente conformisti... insomma, qualche decennio fa li avrei definiti democristiani, ma non per scelta politica, che' in realta' di scelte non ne hanno mai fatte.
Eppure la mia sessualita' l'ho vissuta veramente male. Pur non contestando nulla ai miei genitori che mi hanno amato e tuttora mi amano, avrei preferito essere figlio di genitori piu' aperti alla sessualita', che mi conducessero per mano a capirla o almeno che mi lasciassero libero di trovare una strada da me (non che mi abbiano mai costretto con la forza a nulla, ma mi hanno educato ad essere quell'individuo "perfetto" che facesse quindi solo le cose giuste, mentre al mondo, non solo nella sessualita', si impara di piu' sbagliando).

Riguardo invece al fatto che un bimbo si senta discriminato o comunque diverso se figlio di genitori dello stesso sesso be'... puo' pure essere vero.
Pero' prendi questa come provocazione. Se parlassimo di figli di genitori di colore diverso? Troveresti giusto una legge che impedisce a genitori di "razza" diversa di avere figli (adottati, in provetta o generati in modo tradizionale)? Eppure un figlio di madre bianca e padre nero sicuramente, crescendo, si fara' domande e si sentira' "diverso" notando che e' l'unico in classe ad avere genitori di colore diverso.

Alle medie il prof di scienze, invece che spiegarci le leggi di Mendel con i piselli verdi e gialli, ricordo che ha fatto un test sul colore dei capelli dei genitori. Io ero l'unico della classe ad avere i genitori entrambi biondi (il che ha aiutato il prof nel dimostrare che il carattere recessivo si e' propagato correttamente in me).
La mia sensazione di diversita' si e' limitata a quell'ora di scienze.

Scusa se sono arrivato si' tardi nella discussione. Peccato...

Sexybility ha detto...

Ciao Dario! Ogni contributo è valido e la discussione è sempre aperta ed attuale, alla fine :)
Due genitori di un colore diverso della pelle...a me piacerebbero da morire! Ma non so se un bambino la prenderebbe come dici. Certamente avvertirebbe una differenza anche solo nei tratti somatici, immagina una mamma cinese e un padre senegalese. Ma non saprei proprio...

:) Interessante il tuo intervento!

dario ha detto...

Sexy, innanzitutto complimenti per il blog. E' bellissimo. E' un po' che lo seguo, ma ho lasciato solo un paio di commenti sparsi, tra cui questo.

Il punto cruciale credo che non sia se esiste una diversita', ma se quella diversita' e' accettata dal resto della societa'. Anche a me piacerebbero da morire genitori di colore diverso, se fossi un bambino (oggi, alla soglia dei cinquant'anni francamente non riesco piu' a riporre molta importanza sul ruolo dei genitori). E se cio' costituisce un'eccezione, probabilmente non me ne vergognerei, ma la rivendicherei con forza, proprio perche' e' un'eccezione. Ma forse quando ero ragazzino io le cose erano un po' diverse... forse i bambini di oggi sono piu' omologati.
Ma, certamente, se avere genitori di colori diversi costituisse un aspetto socialmente negativo, e quindi scatenasse un sentimento di emarginazione da parte degli altri bambini (che in genere hanno una moralita' di molto condizionata da quella loro dei genitori, che, in quanto adulti, sono mediamente molto sensibili ai giudizi sociali), be', in quel caso starei ben attento a sbandierare la mia diversita' rispetto agli altri.
A tal proposito mi viene in mente Anouk, che in Chocolat era evitata come la peste perche' figlia di ragazza madre e perche' non andava in chiesa.

Quel che voglio dire e' che il motivo per cui un bambino si puo' sentire emarginato per avere una caratteristica che lo rende insolito rispetto agli amichetti e' che quella caratteristica e' percepita come negativa dalla societa'. Quindi, se un bambino e' emarginato per essere figlio di genitori gay dello stesso sesso, allora il vero problema e' stabilire se essere genitori gay sia un aspetto socialmente positivo o negativo per la societa'.
Be', io, che sono parte di questa societa', con tutta la buona volonta' non riesco a trovare un buon motivo per dare un giudizio negativo su una coppia gay che voglia avere un bambino.

La coppia di colore misto era solo per dare un esempio di una condizione che solo un paio di decenni fa' era talmente insolita da essere considerata con sospetto dalla societa'. Oggi, credo, nessun sano di mente ne porrebbe qualche veto etico, per cui un bambino figlio di questa coppia, pur sentendosi diverso dalla norma per una questione statistica, non credo si sentirebbe emarginato.

L'idea e' che non e' detto che una diversita' generi emarginazione. Se lo fa e' perche' quella diversita' e' considerata un aspetto moralmente negativo dalla societa', dagli individui che la compongono e quindi dalla maggioranza dei genitori degli altri bambini.
Lo sforzo, credo, non e' quello di rendere normale quella diversita', ma di convincere la societa' che quella diversita' e' accettabile perche' non moralmente negativa.

Scusa la logorrea, ma... e' che mi disegnano cosi'....

dario ha detto...

:-) naturalmente con la parola "gay" volevo indicare l'omosessualita' di entrambi i sessi.