mercoledì 19 febbraio 2014

Del segaiolo




Ora correggetemi se sbaglio, vi prego.
Per la mia modesta esperienza, io sapevo che l'uomo
ha un'anatomia tale che lo rende più soggetto all'autoerotismo,
rispetto alla donna.
Parlo di ANATOMIA, non di desiderio sessuale,
in quello possiamo essere quasi simili, io credo.
Per la mia modesta esperienza io ho sempre pensato
che se due persone stanno insieme e si masturbano non 
c'è niente di male, specie se lo fanno insieme, ehm...

La masturbazione non è sempre una pratica sostitutiva,
può esistere insieme al rapporto di coppia.

Nessuno ci conosce bene come le nostre mani.

La masturbazione è un rapporto che si ha con se stessi,
non toglie nulla al partner, a meno di situazioni patologiche o di
problemi interni alla coppia. Sbaglio?

Banalmente, Wikipedia dice:

"Tuttavia quasi sempre in una coppia i componenti, pur avendo una diminuzione notevole della frequenza con cui praticano l'autoerotismo, non smettono mai di praticarlo, poiché questo consente loro di vivere una sessualità libera dai condizionamenti dati dalla coppia e di continuare a conoscere il proprio corpo, e, a differenza di quanto a volte si pensi, non vi è nulla di patologico o di anomalo in ciò. Oltretutto l'autoerotismo spesso sostituisce il rapporto sessuale in caso di momentanea lontananza del partner".

Nella sezione "Adulti", per la cronaca, non quella dell'adolescenza.

Ora, se io do metaforicamente del "segaiolo" a qualcuno,
ossia se insinuo che uno si masturba, mi spiegate cosa
c'è di offensivo?
Non ci masturbiamo forse tutti?
Cos'è quest'accezione negativa della masturbazione?
Non saranno vecchi retaggi della religione per caso?
Che instilla il senso di colpa e l'annullamento di sé dalla
notte dei tempi?
Chi l'ha detto che sei perfetto se non ti sporchi le mani
del tuo piacere? Perfetto è chi ne sa godere, invece, senza vergognarsi.

Correggetemi se sbaglio, grazie.

Ah, io comunque i segaioli li adoro,
specie quando sono altruisti e condividono certe belle cose
con chi le può apprezzare.

Ciao.

lunedì 17 febbraio 2014

Io come uomo e tu come donna





Io poltrivo a letto, tu in cucina a fare colazione.
Quando mi sono alzata con gli occhi pieni di sonno
sono venuta ad affondare il naso nel tuo collo,
mentre lavavi i piatti.
E c'era l'odore della tua pelle, 
io non credo possa mentire,
se mi piace così tanto ci sarà un motivo;
e poi c'era la tua vita e io che la cingevo
così bene, per tenerti stretto;
e poi c'era il tuo pigiama e io lo so
che non porti niente sotto.
Allora ho preso a toccarti, a stringerti, 
a muovermi contro di te. 
E poi c'era che mi mancavi, 
così quando finalmente ti sei girato verso di me,
coi miei nuovi muscoletti da palestra,
ti ho trascinato verso il letto,
mentre camminavi all'indietro e
perdevi le pantofole come quella lì,
come si chiama, quella che perde la scarpa.
Allora ti ho baciato dappertutto
e poi sì, sono scesa giù.
I ruoli invertiti mi piacciono.