lunedì 13 luglio 2015

La questione dello scopamico





Elena sta per laurearsi e attualmente non capisce
un cazzo del 90% delle cose che fa.
C'è questo ragazzo, che le piace da anni,
non riesce più a guardare nessuno senza
provare indifferenza, lei vuole solo lui,
non c'è spazio per altri uomini.

Lui, irraggiungibile, stronzetto, alla ricerca
di non si sa cosa, non lo sa nemmeno lui,
come può saperlo?
Ma si sente solo.

Lei anche.
Le sue amiche si sono laureate tempo fa 
e sono volate verso altri lidi, ha solo
questa mezza pazza con cui confidarsi.

Mi racconta del suo desiderio per lui.
Vorrebbe che fosse un'amicizia,
perché quando ci ha fatto sesso si è solo
incasinata i neuroni, tutti.
Ma quando lui si passa la mano tra i capelli,
quando lo vede arrivare tra la gente,
mentre la cerca con lo sguardo e non la vede,
quando parlano di sesso, quando lui la guarda
e lei si volta quasi subito perché non riesce
a reggere quello sguardo senza sembrare un pesce lesso,
contiene a malapena il desiderio 
entro i confini del pensiero amichevole,
ripetendosi che non è la persona per lei.

Lui è bello e quando si stende sul letto di lei 
con pretesti stupidi, quando le fa capire 
che farebbe sesso con lei,
la fatica è troppa.
La vagina urla "cosacazzo me ne frega del tuo amor proprio,
qui abbiamo altre esigenze", lei si chiede cosa è meglio fare.

Come funziona con lo scopamico?
"Scopiamo, alzati e vattene", le dico,
queste sono le regole.
Ti viene in mente una cosa romantica
da fare con lui? Non farla.
Fate sesso? Non sentitevi il giorno dopo.
Non coccolatevi dopo l'orgasmo.
Non guardare le vostre foto.
Poi, chi può dirlo?
A volte per le donne fare sesso è come 
una roulette russa emozionale.

E poi?
Le chiacchierate che fine fanno?
Le birre amichevoli?
I pomeriggi a sparare cazzate?
Quel clima di confidenza assoluta che si era creato,
che fine fa?

Il desiderio urla ed è difficile da contenere.
Prima o poi i due sessi completeranno quel viaggio
magnetico che hanno intrapreso, l'uno verso l'altro,
no matter what.

L'attesa è finita, veniamo in pace.



4 commenti:

dario ha detto...

Mah...
Quand'ero nel pieno delle tempeste ormonali dell'adoloescenza sarei inorridito all'idea della trombamicizia (ero un po' bacchettone, allora)....

Ora penso che se si e' adulti e vaccinati si puo' anche riuscire a tenere separata la sfera erotica da quella della affettiva.

Continuo ad essere monogamo, nel senso che penso che l'unica organizzazione emotiva sia quella di coppia fissa.
Nel senso che si puo' amare solo una persona per volta (almeno cosi' e' per me).
Pero' questo non significa che quella persona che si ama sia in grado di soddisfare contemporaneamente le nostre pulsioni.
Dovesse capitare una esperienza erotica con un amico/a, nella consapevolezza per entrambi che si tratta appunto di una esperienza erotica e basta, allora, perche' no?
Necessariamente poi con quell'amico/a c'e' un risvolto affettivo della vicenda. Per forza, e' un amico! Ma non e' detto che sia un risvolto negativo.

UnLupoinToscana ha detto...

Lo scopamico/la scopamica in realtà dovrebbe lasciare spazio anche ad altri loro pari. Il "non c'è spazio per altri uomini" fa pensare che il lato amicizia sia....deficitario, ecco.
"Veniamo in pace", frase molto bella, me la segno. Vai mai a sapere che frequentando qualche parrocchiana..........

Anonimo ha detto...

Ogni volta in questo blog trovo pillole di saggezza. Elena si fa troppe pippe mentali.

Sexybility ha detto...

Assolutamente deficitario, caro Lupo. ahahahah Veniamo in pace è stata ispirazione pura.

Grazie mille, Inneres :)