lunedì 27 maggio 2013

La coscienza dell'obiettore | aborto




Confesso che, da figlia di separati, l'aborto 
è sempre stato un tema di grande interesse per me.
Non poche volte mi sono chiesta come mai mia 
mamma non avesse abortito, visto che mi ha concepita
qualche mese dopo la morte di suo padre, con un uomo 
che voleva un figlio a tutti i costi, ma che non era proprio 
il marito ideale, eh.
Sono sempre stata favorevole, quindi.
La rabbia con cui ho sostenuto le ragioni 
dell'aborto io la devo alla mia famiglia,
l'ho sempre detto.
Una donna deve poter scegliere.
Questo non vuol dire che sia facile, è una 
delle cose più atroci che possa capitare.
Crescendo ho capito che non tratterei il mio feto con la stessa
lucida freddezza con cui sostengo il diritto di abortire;
sarebbe mio figlio sin dalle prime cellule.
Continuo però a pensare che ci sono delle circostanze in cui 
deve essere lasciata una possibilità di scelta: un feto malato,
un abuso sessuale, per esempio, sono tra queste.
La 194 è stata la mia fissa per anni, una delle letture più interessanti
in merito è stato il libro La colpa delle donne di Ritanna Armeni,
che ne riportava il testo per intero.
Pensate, il mio numero di telefono è composto così:
prefisso, il mio anno di nascita, 194, il mio anno di nascita.
Doveva proprio essere mio.
E la 194 aiuta quelle donne che vogliono abortire per ragioni
diverse da quelle di cui sopra. Prevede, ad esempio, che lo Stato
vada in contro a chi vuole abortire per motivi economici.
Difende la scelta consapevole di diventare genitori.
Il caso non è affidabile.
A me sembra una buona legge.
In Italia siamo forti a scrivere le leggi, abbiamo pure la Costituzione 
più bella del mondo. Peccato che nella pratica sia
un paese di merda.
Leggendo questo articolo
 su un giornale on line,
e mi chiedevo fino a che
punto un medico possa obiettare. L'aborto è qualcosa di così atroce
che un medico deve essere lasciato libero di scegliere.
Ma se questo si traduce in una mancata copertura di un servizio
che è riconosciuto come diritto allora forse c'è qualcosa che non va.
Voi che ne pensate?

10 commenti:

Michele La Porta ha detto...

La responsabilità è del vaticano, parafrasando Guzzanti, ai medici obiettori gli fanno fare carriera e agli altri no! E intanto Papa Francesco continua a riempire i telegiornali con sparate populistiche mentre sotto sotto si imberta i soldi dell'IMU, gestisce una pletora di scuole private, acchiappa quasi tutto l'otto per mille e sotto sotto gestisce la sanità pubblica. A questo punto non c'è da stupirsi se la popolazione è assuefatta e non ragiona nemmeno, ha strumenti di propaganda per accompaganarti dalla nascita alla morte senza che tu possa fare un passo liberamente!
Mi piacerebbe tornare a scuola per vedere cosa succede a chi non intende avvalersi dell'insegnamento della religione, probabilmente li mandano a sturare i cessi!

Anonimo ha detto...

Oltre al punto sviluppato da Michele, ci sono due assurdità nella situazione attuale:
1) se obbietti obbietti sempre, che significa che obbietti nel pubblico e poi a pagamento pratichi tutti gli aborti che vuoi? è semplicemente assurdo
2) se la legge tutela il diritto di abortire e il diritto di obiettare, allora ci fosse anche un solo medico per regione non obiettore, tu stato mi devi garantire il rispetto del mio diritto e agevolarmi in ogni modo per ottenerlo.

Insomma, alla fine una vera merda, si dovrebbe prendere provvedimenti...

LoverUnited

Atrox78 ha detto...

da ateo e anarchico quando giudico una legge faccio questo ragionamento:
limita la mia libertà o quella degli altri? NO è una legge buona SI fa schifo" con la 194 non ho mai saputo rispondere.... ma l'ho sempre giudcata una buona legge migliorabile ma buona per gli anni in cui è stata concepita e per lo stato che l'ha concepita....

wutternach ha detto...

Io penso che se nella tua professione ci sono cose che non te la senti di fare, semplicemente non è la professione che fa per te. L'assurdità di una legge che concede a qualcuno di obiettare su un diritto che è il fulcro della legge stessa è un paradosso che non riesco ad accettare. é una buona legge, rivoluzionaria per un paese come il nostro, che tutela, ma che ha questo piccolo grande neo che sarebbe pure ora di estirpare. In un paese civile.

Anonimo ha detto...

Darò una risposta cruda e definitiva.

Un medico può decidere di non salvare la vita ad un pedofilo oa ad un pluriomicida? no
Un mdeico può decidere di curare un paziente contro la sua volontà? no
Un medico può sostituirsi al paziente nel prendere una decisione? no
Un medico può decidere se fare o meno abortire una donna? in Italia sì... ed è assurdo!

Nella maggior parte dei paesi il concetto di "obiezione di coscienza" da parte del medico non esiste nemmeno, negli USA se un dottore si rifiuta di eseguire una procedura di aborto rischia di essere radiato dall'albo.

Fra l'altro, va detto, che oggi grazie alla pillola abortiva, il medico non deve far altro (almeno nella maggioranza dei casi) che scrivere una ricetta.

La 194 la consideri una buona legge? Una legge che prevede l'obbligo di un periodo di tempo tra la visita e l'intervento al solo fine di far aumentare i ripensamenti? Trovi giusto che chi decide di abortire debba subirsi un'ecografia e sentire un "cuore" battere... aumentando così il proprio disagio? La 194 è una legge da paese cattolico. Interrompere la gravidanza nei primi 3 mesi deve essere un diritto fondamentale in un paese moderno, in quanto nè lo stato, nè la pubblica morale possono o debbono interferire con le scelte personali.

Quindi, se non vuoi praticare aborti, non fare il ginecologo... non mi sembra una cosa difficile.

Anonimo ha detto...

Hanno già scritto ciò che penso i commentatori sopra.

Che poi quindi un medico testimone di geova può rifiutarsi di farti una trasfusione?

Cazzarola lo sai che esiste l'aborto perché fai il ginecologo? lo fai apposta? Si lo fanno apposta. Sono dei geni e noi siamo dei pirla a permetterlo.

P. Calamaro

Anonimo ha detto...

Adesso che ho il tuo numero posso chiamarti? ;)
Leprotto

UnLupoinToscana ha detto...

In realtà la 194 come sai pone dei limiti che al tempo furono fortemente contestati e chi difende la legge spesso lo fa come quelli non esistessero. In pratica si difende la legge con gli argomenti di coloro che al tempo la contestarono (quella volta però sapendo di cosa si parlava). Quindi non so se poi quando si parla di 194 ci si capisca tanto tra di noi. Credo che molte volte non accada. Il punto è che un aborto legalizzato (come e in che termini?) evita il ricorso alle mammane e questo è - credo giustamente - accettato come il male minore ed esercizio di realismo anche da parte di molti cattolici. Le considerazioni etiche, anche se si può ritenere che una legge alla lunga possa creare una mentalità diffusa di menefreghismo su certi temi, di fatto sono altra cosa. Onestamente ho sempre remore a parlare di questi argomenti, non perchè non abbia le mie idee la consapevolezza di come in una società complessa e democratica sia necessario fare esercizio di contraddizione e quindi permettere agli altri di rinnegare (a volte con compiaciuta superficialità) anche principi che sentiresti "non negoziabili". Sono argomenti nei quali azzardare dubbi o appunto azzardare il proprio disagio ti espone in maniera gratuita a contestazioni di ogni genere. Senza che poi si risolva qualcosa, purtroppo.

Michele La Porta ha detto...

Una cosa che ho dimenticato di dire è che se in un ospedale ci sono 10 medici di cui otto obiettori, i due rimanenti si devono sobbarcare tutti gli aborti. A lungo andare i due medici non obiettori lo diventano anche loro...

Sexybility ha detto...

Sono giorni che penso e ripenso. Trovo che se la 194 ti dà modo di ripensarci è una buona legge. Meglio un ripensamento in positivo che in negativo. Quanto ai medici obiettori...non si può obbligare qualcuno a praticare un aborto, è come obbligare a fare un'eutanasia. Ma molti medici esagerano. Sono cose molto delicate, per cui ognuno ha le sue opinioni, rispettabili. Ho imparato che queste prescindono spesso dalla fede politica.