Le prime ore dietro al bar profumano di menta un po' di più,
arriva a mazzi e tocca a me sistemarla.
Poi la pesto tutta la sera, con lo zucchero di canna,
l'odore del rum esala forte, il rito è sempre lo stesso.
In questo locale un po' vintage di Monti a Roma,
il mojito è una specialità.
Stasera torno al lavoro con dei bei pensieri in mente
e una piacevole sensazione tra le cosce.
Ieri ho preparato cinquantatré cocktail
sotto gli occhi discreti di un ragazzo che
beveva birra.
Sembra stare bene da solo,
viene al locale da un po' e riserva
una battuta gentile per chi gli siede accanto,
per me e i miei colleghi.
Dopo il turno mangio sempre un ghiacciolo
fuori del locale, seduta su dei gradini.
Ieri notte, mentre succhiavo ghiaccio
al sapore di limone, l'ho visto
salire a cavalcioni della sua vespa blu.
Mi ha guardata, si è fermato ad attendermi.
Ho esitato, lo ammetto, ma poi mi sono alzata
da terra, ho fatto i quattro passi che mi separavano
da lui e sono salita sulla vespa, in silenzio;
gli ho cinto la vita con le mani, mentre con uno scatto
spingeva verso il basso per accendere il motore.
Mi ha portata nel suo piccolo monolocale che si affaccia
su un terrazzino pieno di piante,
sentivo ancora odore di menta.
Dappertutto.
Mi ha assaggiata piano, al buio, non prima di aver
percorso tutto il mio corpo con le mani,
per spogliarmi e accarezzarmi.
Un fremito, potente.
Ero tesa verso il piacere.
Ha cominciato a scoparmi,
colpi di bacino lenti e decisi,
e mentre godevo ha posato le mani
sulla mia gola, per poi stringerla con
una lieve pressione.
Da bambina, quando volevo venire in fretta,
trattenevo il respiro.
2 commenti:
Siccome a Roma ci devo venire (venire voce del verbo venire come locomozione) quasi quasi mi cerco su google map il locale!!! Sei meglio di tripadvisor!! (a parte tutto, la pagine è di una delicatezza molto femminile e di sicuro indurimento)
ahahah, sei sempre troppo buono :)
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