Non ho avuto il coraggio di scrivere nulla all'indirizzo che hai linkato. Però a pensarci bene anche noi blogger moriamo magari senza poter avvisare i nostri amici così invisibili e così presenti. Era un'idea che già mi girava in testa ma il tuo post mi ha convinto definitivamente: dovesse succedere a me sarà uno dei figli ad avvisare chi mi è stato così vicino quando ne ho avuto bisogno.
Carissimo...mi sa che darò tutte le password a quell'unica persona che sa la mia identità... così invisibili e così presenti, dici benissimo!!! e magari la maggior parte delle persone intorno a noi non sospetta quanto si possa essere vicini pur essendo distanti.
Non è questione nemmeno di blog propriamente detti ma proprio di rete. Negli anni ho conosciuto persone da community come ciao.it o altre e poi molti confluiti su fb. Bè da anni rimangono lì appesi nick di persone decedute con le quali per altrettanti anni ho dialogato o solo a distanza oppure ho anche incontrato. Son cose che fanno pensare davvero. (ora stacco un attimo il mio fare suino)
Quando gli ambiti della vita si intensificano succede anche questo. Che si sappia di persone che lasciano questa vita di cui altrimenti, senza l'esistenza del web, si sarebbe ignorata del tutto l'esistenza.
quando ho avuto l'incidente ad agosto e non ho scritto per due mesi tutte le persone si chiedevano che fine avessi fatto. Ora penso che se fossi morta il mio blog sarebbe rimasto online senza essere più aggiornato con l'ultimo post in cui li salutavo per le vacanze. mamma mia se ci penso... bisognrebbe lasciare un testamento internettiano.... io non sono d'accordo però sull'amico che ha cancellato immediatamente il blog. non ne ho capito la necessità.
sono cose talmente delicate, che ognuno ha le sue proprie opinioni, ognuno si comporterebbe diversamente. quello del testamento internettiano è un'ottima idea, Bella. Quanto alla cancellazione del blog, chi può dirlo, magari non la viveva solo come un'esperienza sua ma anche di lei...pensa che triste, tutte quelle pagine che ti ricordano qualcuno che non c'è più.
7 commenti:
Non ho avuto il coraggio di scrivere nulla all'indirizzo che hai linkato. Però a pensarci bene anche noi blogger moriamo magari senza poter avvisare i nostri amici così invisibili e così presenti.
Era un'idea che già mi girava in testa ma il tuo post mi ha convinto definitivamente: dovesse succedere a me sarà uno dei figli ad avvisare chi mi è stato così vicino quando ne ho avuto bisogno.
Carissimo...mi sa che darò tutte le password a quell'unica persona che sa la mia identità...
così invisibili e così presenti, dici benissimo!!! e magari la maggior parte delle persone intorno a noi non sospetta quanto si possa essere vicini pur essendo distanti.
Non è questione nemmeno di blog propriamente detti ma proprio di rete. Negli anni ho conosciuto persone da community come ciao.it o altre e poi molti confluiti su fb. Bè da anni rimangono lì appesi nick di persone decedute con le quali per altrettanti anni ho dialogato o solo a distanza oppure ho anche incontrato. Son cose che fanno pensare davvero. (ora stacco un attimo il mio fare suino)
il solo pensare che..... ma da quanto cazzo di tempo non scrive questo qui......... mi basterà.
Quando gli ambiti della vita si intensificano succede anche questo. Che si sappia di persone che lasciano questa vita di cui altrimenti, senza l'esistenza del web, si sarebbe ignorata del tutto l'esistenza.
quando ho avuto l'incidente ad agosto e non ho scritto per due mesi tutte le persone si chiedevano che fine avessi fatto. Ora penso che se fossi morta il mio blog sarebbe rimasto online senza essere più aggiornato con l'ultimo post in cui li salutavo per le vacanze. mamma mia se ci penso...
bisognrebbe lasciare un testamento internettiano.... io non sono d'accordo però sull'amico che ha cancellato immediatamente il blog. non ne ho capito la necessità.
sono cose talmente delicate, che ognuno ha le sue proprie opinioni, ognuno si comporterebbe diversamente.
quello del testamento internettiano è un'ottima idea, Bella.
Quanto alla cancellazione del blog, chi può dirlo, magari non la viveva solo come un'esperienza sua ma anche di lei...pensa che triste, tutte quelle pagine che ti ricordano qualcuno che non c'è più.
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