Raccolti nei sogni.
Tra i miei sogni ricorrenti c'è sempre stato
quello di dover tornare a scuola.
Stessi compagni, stessi insegnanti, stesse aule,
come se nella vita non avessi imparato mai niente,
come se fossi rimasta sempre allo stesso punto.
Stanotte no, la scuola era diversa,
tecnologica, aule nuovissime, insegnanti giovani,
ma non sapevo dov'era, mi affidavo al tassista.
E tra i miei nuovi compagni s'aggirava il fantasma di mio padre,
io ero dispiaciuta, ma anche risollevata, perché nella
morte avevo ritrovato un rapporto esclusivo con lui.
Senza la matrigna stronza di mezzo;
senza la nonna col complesso d'Edipo per il figlio.
Lo potevo vedere solo io, come nei cartoni animati.
Era triste, mi passava fogli accartocciati,
le sue lettere intrise di malinconia.
E il mio romanzo, che aveva preso a correggere,
lui che mi ha trasmesso l'amore per la penna
senza saperlo.
Mi pare che il rapporto con mio padre
somigli molto a quello con un grande amore impossibile.
Impossibile.
E quell'amore non muore.
Poi c'è l'altro amore,
quello che mi viene una gran voglia di farci un figlio.
4 commenti:
Be'... se ce lo fai, ed esce maschio (lo chiamerai magari Tancredi?), alla fine avrai tre uomini, nella tua vita, di tre generazioni diverse.
Mica male
Non ho mai conosciuto questo tipo di amore per mio padre, il complesso d'Elettra forse l'ho avuto però nei confronti di uno zio. Ognuno ha il proprio "amore" adulto. Ci aiuta a capire come vorremmo che fosse l'amore vero, da famiglia.
Ciao Sexxyyyyyy!
.... se la scuola era tecnologica e magari anche pulita.... sicuramente non era una scuola italiana!!!
P.S.: bello rileggerti dopo un pò di assenza!
Grazie Electric :)
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