È il tempo della pioggia e il sole insieme,
quello in cui in giro vedi gente vestita con giacchette di cotone,
ma anche con pesanti cappotti e sciarpe.
È il tempo che passi i pomeriggi in mezzo alle mie
gambe e io ti bagno di piacere.
È il tempo che ho capito che ci portiamo addosso
le ferite che ci hanno lasciato i nostri ex.
E non esiste più reset, come quando eravamo piccoli,
nessun erase and rewind, ce le portiamo addosso e basta.
Siamo lavagnette di cera piene di tagli e graffi, urti.
E chi viene dopo paga per quelle ferite.
A meno che non impari a capirle.
Chi viene dopo deve capire, studiare quei solchi.
Io ci sto passando le dita sopra, per conoscerli,
per impararli come una mappa e leggerti meglio.
Andare aldilà di questa o di quella sfuriata,
per capire cosa c'è dietro, ché quello importa.
E tu spingi affondo, mentre il mio corpo si contrae ancora
per gli spasmi dell'orgasmo, vieni pure tu.
Ad una sollecitazione clitoridea,
fa subito eco una contrazione della vagina.
Questo è quello che vedo dalla mia nuova stanza.
Bello eh?! Ma ancora niente connessione.
Kisses :))
6 commenti:
già..è come essere funamboli..ci vuole molto equilibrio e pazienza...
Sexygirl del mio cuore. Comprendo cio' che dici e solo a consolazione non per monito , ricordo che in giro c'e' qualcuno che sta pagando il nostro conto.
FG
Eppure noi siamo anche quegli urti, quei grqffi, quei solchi di cuore ed anime aratri. Siamo anche tutto ciò.
Già, Squilibrio dei Sensi, assolutamente. Che pazienza.
Femmina Gaudente...che verità hai detto!!! Era un ponto di vista che non avevo considerato.
Anime aratri...bella questa, Uomo in Cammino!
Palazzetto ottocentesco e rose bianche.... come inizio non è male!
grazie :D
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